La piccola bambola di pezza era lì, poggiata sul letto. Era una bambola semplice, delicata con la sua pelle di coccio e i suoi vestiti chiari. I capelli marroni erano radunati sotto un ampio cappello rosa. Le sembrava impossibile che quello fosse stato un regalo di suo marito. Erano passati anni da quando Mike le aveva dato quel pacchetto da scartare. Ancora ricordava quel momento.
L'odore di salsedine, la sabbia sotto i piedi e quel vento freddo che cercava di entrare sotto il maglione pesante da uomo che indossava. Era un sabato mattino. Mike era tornato a dormire a casa, a notte fonda. Lei si alzò presto, in silenzio, per rigovernare la casa, come faceva ogni giorno, che lui ci fosse oppure no. Non aveva fatto alcun rumore, ma lui si svegliò ugualmente, lentamente, senza fretta. La raggiunse in cucina dove stava rassettando. Non lo aveva visto, percepì semplicemente la sua presenza. Era un uomo grande e grosso e molto probabilmente oscurava il sole ovunque passasse.Lei non disse nulla ma iniziò a preparare il caffè, lungo e bollente, e quei biscotti secchi che piacevano al suo uomo.Lui si accomodò sulla sedia buona del tavolino quadrato della cucina, una sedia che comunque faceva fatica a sostenere il suo peso.Fecero colazione insieme, quasi in silenzio, scambiando sguardi intensi. Lui si alzò, la guardò negli occhi, le prese la mano facendola alzare. Le carezzò la nuca, dolcemente. Le mani di lei si intrecciarono sul petto di lui, stringendo i muscoli. Si scambiarono un bacio appassionato. La sua pelle era sapida, i suoi muscoli erano tesi, il corpo di lei era in attesa spasmodica da molto, troppo tempo.
Più tardi tornarono in cucina. Lui le sfiorò una spalla, facendola rabbrividire ancora una volta. La sua bocca si avvicinò al suo orecchio e le propose sottovoce di andare a passeggiare sulla spiaggia. Era una strana richiesta, la sua. Non voleva mai andare al mare con lei. Lavorava tutti i giorni dell'anno su una barca e quando stava a casa non voleva nemmeno avvicinarsi all'acqua. Le loro brevi e fuggevoli vacanze erano sempre in altri luoghi. Ma quel giorno voleva andare a passeggiare in riva al mare. Per lei era sempre un'idea piacevole. Una camminata in un luogo speciale, così stranamente romantico. In inverno spesso camminava da sola lungo la battigia, guardando le onde morire sulla sabbia, sperando di riuscire a vedere la barca di Mike al largo, sperando di vederla rientrare presto in porto. Non accadeva quasi mai e lei tornava ancora il giorno dopo.
Andarono sulla spiaggia, Mike con un pacchetto chiuso con lo spago sotto il braccio e lei con la sua maglia di lana indosso. La giornata era nuvolosa, l'orizzonte grigio non prometteva nulla di buono. Tirava un'aria fredda e il mare era mosso. Sugli scogli la schiuma disperdeva la sua forza in tanti flutti più piccoli.
Camminarono a lungo, abbracciati e stretti per tenersi caldo. Una ciocca di capelli sulla fronte non la smetteva di ricaderle davanti agli occhi. Parlarono di tutto tranne che del mare. Quello era lì accanto a loro e dentro Mike, sempre. Lo vide agitarsi un po', come davanti ad un grande nemico, come ansioso di andarsene ed insieme eccitato da quella cosa sempre in movimento.
Poi si fermarono un attimo, lui le fu di fronte. Guardandola negli occhi le porse il pacchetto legato con lo spago.- Tieni. Questa è per te. Viene da Marsiglia. - disse con una voce lenta e profonda, come se ogni parola fosse un macigno. - Così ti ricorderai di me quando non ci sarò più. - aggiunse.Lei rimase stupita. Sia perché lui non faceva mai regali, sia perché quel pacchetto arrivava da molto lontano, da un posto di cui non aveva nemmeno sentito parlare. Le ultime parole non l'avevano preoccupata molto. Il suo uomo diceva sempre che un giorno non sarebbe tornato e lei sapeva che era abbastanza grande e grosso da poter badare a se stesso.
Aprì il pacchetto con tranquillità e trepidazione. Dentro c'era quella bambola così reale e graziosa, coi suoi capelli ordinati, il sorriso dolce, il vestito pulito e leggero. In qualche modo le assomigliava, se solamente avesse avuto l'abitudine a curarsi e vestirsi un po' meglio.Quello era stato il suo ultimo regalo. Non perché lui se ne fosse andato o l'avesse abbandonata. Semplicemente un giorno la sua nave non aveva fatto più ritorno. Nessuno sapeva il perché, o nessuno gliel'aveva mai voluto dire. Sembrava che attorno a lei, da un giorno all'altro, si fosse creata una cortina di frasi dette a mezza bocca, mezze verità, sguardi indiscreti e qualche battuta fra comari. Erano in molti a non capire perché non avesse mai cercato un altro uomo o almeno accettato la corte di qualcuno di quei ricconi che le ronzavano attorno. In fondo era una bella ragazza e si era ritrovata sola ancora molto giovane.Quello che non sapevano è che nessuno mai avrebbe potuto reggere il confronto con la bellezza di quell'ultimo giorno col suo uomo. Lei non avrebbe potuto dimenticare quelle ultime ore passate accanto a Mike. Non le avrebbe dimenticate fino a quando ci fosse stata quella bambola coi capelli ordinati e il viso dolce a ricordargliele. A ricordarle il caldo e forte abbraccio del suo uomo.
[...] Benni, ma un terzo e breve racconto della serie ‘Alla luce del sole’ lo trovate sul blog di troppicolori! Fatemi sapere se vi [...]
RispondiElimina