Non ho mai sognato di ballare da piccola sui tuoi piedoni grandi.
Non ricorderò mai se l'ho fatto oppure no,
ma ricorderò sempre quando mi portavi a lavoro con te, quando mi chiedevi la chiave inglese e io giocavo con quella tremenda matassa di canapa, con lo scotch bianco che non appiccicava (perchè era un nastro per le giunture) e con le tue matite giganti,
ricorderò il profumo dei cantieri,
la prima volta che mi hai portata in quel cinema di Firenze in cui lavoravi e mi hai spiegato come funzionavano quei grandi condizionatori sul tetto,
quando mi hai chiamata che eri uscito dal pronto soccorso vicino Perugia ma non dovevo dirlo a nessuno, neanche alla mamma,
quando mi dicevi che siamo uguali,
quando terrorizzavi tutti i fidanzati facendo il duro,
quando mi portavi a pranzo o cena fuori perchè eravamo soli e senza voglia di cucinare,
quando quella volta, di mattina, mi hai chiuso a chiave dentro casa perchè pensavi non ci fossi,
quando ti ho chiamato per dirti che avevo passato l'ultimo esame e che mi sarei laureata ed eri commosso,
quando mi sono laureata e mi sono sentita orgogliosissima di quello che mi avete dato,
quando mi dicevi che in Molise fanno un Traminer buonissimo, come quello del Trentino, ma con più sole,
quando abbiamo litigato tremendamente perchè tu le bugie non vuoi dirmele,
quando sei venuto a trovarmi con la mamma e io ho detto "non partite" tu mi hai risposto "torna con noi...",
quando quella mattina mi hai chiamata prestissimo solo per dirmi che il bonifico me lo facevi a mezzogiorno,
quando l'altro giorno mi hai scritto e facevi il filosofo dicendo "che il lavoro nobilita" mentre io mi lamentavo,
quando oggi mi hai risposto a quel messaggio che avrei voluto dirti per telefono ma che il magone ha bloccato in gola,
quando mi ripeti che per fare l'architetto devo prima fare il muratore,
quando dici che gli architetti vanno uccisi da piccoli, perchè poi fanno danni,
quando non mi capisci e io non capisco te,
quando ti dico "che vuoi per cena" e tu vorresti strozzarmi,
quando fai il vecchietto sul divano con la mamma il mercoledì sera,
quando torni a casa con qualche stranezza tecnologica,
quando urli al telefono con il call center, tanto che potrebbero sentirti senza telefono anche in India,
quando dici "Porto fuori tua madre" e io mi dico che vorrei un uomo come te,
quando senza mezza misure mi chiami "pacca di lardo" e io mi sento davvero leggiadra come una fata,
quando ridi vedendomi rientrare dalla porta tre secondi dopo essere uscita, chiamando il pianerottolo di casa "il pensatoio,
quando ti chiamo e ti dico le cose e mi rispondi dicendo "non ti stavo ascoltando",
quando dici che a casa tua è tutto al femminile, anche il gatto, e non solo,
quando sorridi,
quando sei marito, padre e nonno tutto nello stesso momento,
quando torni a casa e sei di pessimo umore e lo fai notare a tutte,
quando sei tu, unico e bellissimo (più o meno).
All'uomo che ogni figlia vorrebbe sposare, ma più giovane, magari con qualche capello in più, e qualche chilo in meno, magari bello e fascinoso, ma solo fuori, perchè dentro dovrebbe essere come esattamente lui, come papà.
Auguri al mio di papà, ma anche a tutti quei papà che ci faranno sempre sognare di ballare sui loro piedoni grandi o che ci porteranno in cantiere.
.S
[...] Ps. Oggi è la festa del Papà… Tanti auguri a tutti i Papà e, se volete leggere un post davvero bello che potrete dedicare alle persone speciali della vostra vita di figli, andate qui [...]
RispondiEliminaSei il mio orgoglio
RispondiElimina, non smetterò mai di dirti che ti voglio bene
Gran bel post.
RispondiEliminaGrazie mille!!
RispondiEliminatenera :-)
RispondiEliminaAhaha! Hai ragione, ma è l'effetto che fanno i papà!
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