22.7.11

Kitchen_Banana Yoshimoto

Reduce da una notte insonne e meravigliosa, con l'occhietto calante per la stanchezza, non potevo esimermi dal rendervi partecipi della bellezza di questa notte, fatta di risate sommesse, lacrimoni a non finire e tanta tanta magia....per cosa?! Per un libro! So che mi prenderete per pazza, ma era da tanto che non mi emozionavo così leggendo un libro, e in fondo era proprio quello che mi serviva. Non so di preciso a che ora mi son intrufolata nel letto, con il vento che qui batteva forte e a fatto da complice alla mia insonnia. Non so neppure a che ora ho smesso di leggere, perché in fondo non ci riuscivo! Mi piace portare a termine certe cose, soprattutto quando mi coinvolgono e sconvolgono così tanto.

Questo libro, di Banana Yoshimoto, il primo che abbia letto, e' qualcosa di indescrivibile. Uno stile tutto personale che spazia da frasi lunghissime a frasi telegrafiche, spesso da dover rileggere, perché magari manca qualche verbo. E' un libro pieno di sensazioni e pieno di colori, come il bianco, usato spessissimo, o quel verde chiaro del pavimento della cucina. Alcuni passaggi descrivono sensazioni, a volte senza troppi dettagli, che tutto sommato mi sono chiari, e descritto così, in prima persona, ti rende inerme, pronto ad essere inghiottito nella storia.

Non sono una che parla bene di libri, perché solitamente li vivo così intensamente che non sono capace di descriverli. Ma una cosa la so, se avete una certa empatia, una sensibilità spiccata, questo libro sarà croce e delizia!
Banana Yoshimoto ti fa sentire un po' Mikage, ti scombina le emozioni e poi ti ributta nel mondo reale, con un finale inaspettato totalmente aperto, che ognuno può concludere a suo piacimento, a seconda che si sia più o meno sognatori. Il libro racchiude due storie, quasi tre, si potrebbe dire. Kitchen, Plenilunio (o kitchen 2) e Moonlight Shadow. Quale sia il più bello dei tre ancora non riesco a capirlo! O magari già lo so.

E voglio regalarvi un passaggio, che mi ha fatto ridere e piangere allo stesso tempo, perché sembrava quasi mio personale. Di tutto il libro probabilmente e' il passaggio più stupido.

"Credo che non mangerò mai più nella vita un katsudon buono come questo. Era...di una bontà incredibile"
"Hmm" feci io sorridendo.
"Sono stato veramente patetico. Ma la prossima volta ti faro' vedere che so essere un uomo, che so essere forte," disse Yuichi, sorridendo a sua volta.
"Farai a pezzi un elenco telefonico davanti ai miei occhi?"
"Si. E solleverò una bicicletta con la mano e la scaraventerò lontano."
"Spingerai un camion fino a schiantarlo contro un muro?"
"Ho dett che faro' l'uomo, non il teppista!"
Il viso sorridente di Yuichi splendeva. Capii che forse ero riuscita a smuovere qualcosa dentro di lui.

Il livello di stupidita' di questo dialogo e' lo stesso che mi capita di fare quando incontro momenti di difficoltà. E' l'arte dello sdrammatizzare senza ridicolizzare, e pochi sanno come farlo. Saremmo potuti essere io e il PrincipeOrso, non faccio fatica a crederlo.



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Il vostro libro tanto personale da farvi sentire il protagonista della storia, qual e'?!
Quello che vi tiene svegli la notte per continuare a leggerlo, quello che magari alla fine vi strappa una lacrimuccia (io non faccio testo, ho pianto dall'inizio), quello che quando finisce va messo tra i diari personali...
Qual e' il Vostro libro?!

.S

1 commento:

  1. Questa è una bella e difficile domanda. Prima di tutto ho un sacco di libri che mi tengono sveglio o anche che mi fanno addormentare. Questo perché ho preso l'abitudine di addormentarmi leggendo e più di una volta mi ha svegliato il rumore del libro che cade a terra mentre mi muovo.
    Ma ci sono libri che riescono a tenere viva la mia attenzione più di altri e li devo divorare in ogni momento libero della giornata. Un po' per curiosità, un po' per lo stile. Ecco qualche titolo recente: 'un calcio in bocca fa miracoli' di Marco Presta che con il suo senso del ridicolo e il suo cinismo dipinge a perfezione i nostri tempi freddi e noiosi. Poi c'è stata 'la famiglia Winshaw' di Jonathan Coe con il suo ritratto generazionale oppure 'la versione di Barney' di M. Richler. Infine alcuni libri di Mc Charty (quanto è pesante ma quanto è bravo!), tutti quelli di Chandler e soprattutto Cain. E non posso dimenticare Benni, soprattutto i primi. C'è Altro? si, c'è tantissimo altro, ma per il momento credo possa bastare! :)

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